Una dolce
lucano tipico della Pasqua che si tramanda di generazione in generazione ma che
mi dà l'impressione stia scomparendo.
Mia suocera
nel darmi la ricetta disse: " Per ogni uovo, un cucchiaio d'olio, uno di
zucchero, un pò di anice e farina quanto ne riceve, impasti a lungo, fai i
cingoli, bolli, scoli, una volta freddi li intacchi e inforni".
Sembrava
complicato ma grazie a lei, ho sviluppato la ricetta per esigenze moderne.
10 uova
300 g
zucchero a velo
1350 g
farina 00
100 g olio
extravergine di oliva
10 g sale
8 g semi di
anice
50 g liquore
anice o maraschino
Procedimento:
Sbattere a
lungo con lo sbattitore le uova con l'olio, lo zucchero a velo, perfetto
sarebbe usare lo zucchero semolato polverizzato con i semi di anice col Bimby.
Unire sale e
la farina a poco a poco fin quando lo sbattitore sopporta, poi proseguire ad
incorporare la restante farina a mano sul piano di lavoro, completare con il
liquore e i semi se non si sono già aggiunti con lo zucchero polverizzato.
Lavorare
energicamente, la pasta deve risultare liscia e lucida, siccome la cosa è
piuttosto faticosa mi sono aiutata con la sfogliatrice.
Passare
tranci di impasto fino ad esaurimento dello stesso nella macchina dallo
spessore maggiore, proseguendo man mano fino a quello più sottile (foto 1), poi
compattare la pasta (foto 2).
Ora bisogna
assottigliare ed allungare sotto le mani la pasta formando dei rotolini con
1,5-2 cm di diametro, tagliare in pezzi lunghi 15-20 cm. Allungare sotto le
mani ogni singolo rotolino e chiudere a ciambella, sigillando bene la giuntura
(foto 3).
Lessare le
ciambelle realizzate calandole in acqua bollente con un goccio d'olio.
Quando
verranno a galla (foto 4), scolare su un telo e lasciare raffreddare (foto 5).
Incidere con
la punta di un coltellino lateralmente ed infornare a 150°C per circa mezz'ora
in forno statico preriscaldato.
Sfornare
quando sono belli coloriti e gustare il giorno seguente, quando saranno come le
ciliege, uno tira l'altro.
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